Emicrania

L'emicrania è la forma di mal di testa più comune. Si presenta con un dolore acuto o pulsante che solitamente inizia nella parte anteriore o su un lato della testa. L'attacco può salire di intensità, estendersi alla regione frontale, coinvolgendo la fronte e le tempie. Può durare poche ore o persino giorni, con sintomi variabili da soggetto a soggetto, che possono essere in molti casi insopportabili: dolore pulsante, nausea, vomito, sensibilità alla luce e ai suoni.

Talvolta l'emicrania è preceduta da alcuni segnali, come lampi di luce o formicolio alla gamba o al braccio. Il soggetto colpito da emicrania deve spesso ricorrere al riposo completo in un ambiente tranquillo, isolato e buio. L'emicrania è definita cronica quando presenta sintomi per almeno 15 giorni al mese per tre mesi successivi.

L'emicrania può manifestarsi con o senz'aura.

L'aura è un sintomo che precede o si associa all'attacco emicranico ed è caratterizzato da improvvisi lampi di luce (scotoma scintillante). Il paziente avverte dei flash di luce, annebbiamenti ad uno a o ad entrambi gli occhi, formicolio agli arti, rigidità del collo, difficoltà nel parlare.

Le cause dell'emicrania non sono ancora del tutto chiare. È certo che più fattori giochino un ruolo determinante: predisposizione genetica, fattori esterni, patologie sistemiche, fattori ormonali.
Sicuramente esiste un legame con stress, disturbi del sonno, cambiamenti climatici, uso di alcuni farmaci, problemi fisici. Generalmente viene valutata la familiarità del problema: se in famiglia ci sono casi di emicrania ricorrente le probabilità che il disturbo si presenti aumentano.

Sebbene non specifici, gli antinfiammatori non steroidei (FANS) si inseriscono a buon diritto nell’armamentario terapeutico dell’attacco emicranico. Inoltre essi trovano applicazione in quei pazienti in cui l’uso di farmaci specifici è controindicato dalla presenza di patologie cardiovascolari.

❌ L’esclusivo trattamento farmacologico però, anche quando coerente secondo i canoni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), talvolta è insufficiente nella risoluzione completa del problema ed è ricco di potenziali effetti collaterali. ❌

❗ Il trattamento osteopatico non si pone in sostituzione ad altre terapie, ma può essere utilizzato come una integrazione al trattamento delle cefalee. ❗

❗ Utilizzando tecniche di rilascio della muscolatura, ma anche di mobilizzazione articolare della cervicale si può ottenere una diminuzione del numero di episodi di emicrania e dei livelli di dolore percepito. ❗

❗ L’osteopatia può, quindi, rappresentare un trattamento complementare che può potenziare gli effetti di altre terapie già in corso. A tal proposito, molti studi affermano che nella gestione di questa problematica, i migliori benefici si ottengono grazie alla combinazione di terapie farmacologiche e non farmacologiche. ❗